Europei in Vasca Corta: storia e medaglieri

La storia dei Campionati Europei di Nuoto in Vasca Corta si può dividere in due parti. Nel 1991 la LEN ha organizzato la prima di 4 edizioni (dal ’91 al ’94) di quelli che si chiamavano Campionati Europei Sprint: i nuotatori si sfidavano, in un programma ridotto, sulle distanze dei 50 metri di ogni stile, sui 100 misti e sulle staffette 4×50 stile e mista. Dal 1996 in poi la denominazione ufficiale è mutata in quella attuale ed il programma si è esteso a 38 gare (diventate poi 40 dal 2012, con l’introduzione delle staffette miste).
 
Quella che prenderà parte dal 13 al 17 dicembre a Copenaghen, Danimarca, sarà la 23^ edizione, la seconda da quando la LEN ha ufficialmente deciso di far disputare la rassegna non più annualmente ma solo negli anni dispari, così da alternarsi perfettamente con i Campionati Mondiali in Vasca Corta.
 
La rassegna continentale è, fin dai sui esordi, territorio dei grandi specialisti di vasca corta, che si esaltano soprattutto nelle specialità veloci come i 50 ed i 100 metri. L’Italia ha ospitato gli Europei nel 2005 nel bellissimo impianto di Trieste, ed è sempre stata tra le grandi protagoniste dell’evento.
È anche vero che, tra i grandi appuntamenti ufficiali (Mondiali, Olimpiadi ed Europei) quella degli ex Euro Sprint è la rassegna meno blasonata e che, spesso, si vede orfana di atleti che preferiscono finalizzare la stagione ad altri obiettivi.
Vediamo allora i medaglieri per nazioni, partendo da quello generale.

Nonostante non attraversi ora il miglior periodo della sua storia natatoria, la Germania è nettamente la nazione con più medaglie (totale 365) e con più ori nella storia degli europei in vasca corta. Svezia e Paesi Bassi seguono a meno della metà dei podi totali: un dominio, quello tedesco, che non è in discussione. Al quinto posto troviamo l’Italia, salita per 57 volte sul gradino più alto del podio europeo.

Le cose cambiano se parliamo solo di uomini: la Germania resta prima, ma la Russia segue a “soli” 19 ori di distacco. Terzi gli azzurri: dei 57 ori totali ben 43 vengono dal settore maschile.

Anche tra le donne la Germania è la nazione leader del medagliere. A seguire ci sono stavolta i Paesi Bassi, con la Svezia a pochissima distanza. L’Italia, invece, paga una tradizione femminile più recente e si ferma al dodicesimo posto del medagliere, con 12 ori.
Il Medagliere per abitanti è la graduatoria che tiene conto del numero di medaglie vinte da ciascuna nazione per milione di abitanti. Trovate questo dato sotto la colonna “k”.

 
Escludendo Far Oer ed Islanda, che hanno meno di un milione di abitanti, è la Slovenia la nazione che ha la percentuale maggiore di valorizzazione del teritorio: 57 medaglie spalmate su un bacino totale di 2,7 milioni di abitanti, cioè un “k” di 27,14. Segue la Svezia (18,13) e la Danimarca (14,82). Scivolano indietro Germania e Russia, ma anche l’Italia, con un “k” di soli 2,91.

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