Abbiamo cantato l’inno, e già mi sento meglio. Non che le cose siano state totalmente entusiasmanti, ma partiamo dai lati positivi. Intanto Simona Quadarella si conferma imbattibile in Europa, e in una gara dove più o meno tutti dicono di preparare le Olimpiadi, vincere vuol dire essere comunque più forti degli altri. Quadarella ha la mentalità giusta, le altre hanno paura di lei, sta diventando un’intoccabile, e noi ce la godiamo. Come dobbiamo goderci Martina Caramignoli, che comunque è tornata a questi livelli per restarci.
Godiamoci anche i nostri ranisti, sia femmine che maschi, perché siamo in un momento di grazia. Carraro e Castiglioni sono talmente forti che mi commuovo, soprattutto se penso che c’è Pilato in panchina che scalpita (wow). Non ci preoccupiamo troppo per Martinenghi: voleva strafare, forse si è un po’ imballato, ma il livello è quello e per Tokyo la medaglia non è un’utopia. E intanto si tira dietro Pinzuti.
Godiamoci Alessandro Miressi, un gigante che ha sbloccato il livello successivo, quello del 47, con il quale si sogna la finale che conta, tra l’altro. Godiamoci Margherita Panziera, che fa le staffette, si migliora sui 50, sorride; tutti buoni segnali per i 200 dorso dove la aspettiamo alla prova di forza.
E anche due delfinisti in finale dei 200 con Carini tornato sui livelli che gli competono e Burdisso scheggia impazzita. Se controllano la gara, domani ci si diverte.
Con tutte queste cose, non riesco ad essere disfattista. Greg ha fatto 15’08”? Quasi 20km di fondo nuotati tutti a palla due giorni fa si fanno sentire anche per un superuomo. Non andiamo a medaglia nel delfino donne? Infortuni e preparazioni accennate, incidenti di percorso. Sentiamo troppo spesso interviste dove si parla di SetteColli come prova principale? Forse un po’ ci sta, il sogno Olimpico è qualcosa di grande, un pensiero fisso. Continuiamo a sognare con i nostri.
(Poi c’è stata la 4×200 stile MIXED, la gara per la quale non riesco a trovare un aggettivo che non sia dispregiativo. Onore ai nostri, argento meritato, ma se ne può fare a meno.)