In tutte le manifestazioni c’è una giornata di decompressione, forse per noi è stata oggi. O forse no?
Ho guardato abbastanza 200 stile di Federica Pellegrini ed ascoltato abbastanza interviste post gara per capire che non era contenta. Mi spiego: è sicuramente soddisfatta di come ha condotto la gara, del tempo realizzato (1.56.29) che va benissimo soprattutto in relazione al periodo, di come ha gestito i passaggi di turno e gli impegni continui. È contenta di aver dimostrato di essere ancora lì, nel 2021, in testa alle gare, temuta e rispettata da tutte. È contenta anche di poter guardare a questi ultimi due mesi di preparazione con serenità, per arrivare ai Giochi come vuole lei.
Quello che non le va giù è l’argento. Perché Federica Pellegrini è una campionessa, primatista del mondo, la più forte di sempre nei 200 stile, ed è soprattutto la più grande agonista che io abbia visto in vasca. Perdere non le piace, mai. E qui due centesimi che le hanno negato l’oro le lasciano quell’amaro in bocca che, di solito, da effetti contrari incredibili.
Comunque, non smetteremo mai di ringraziarti, Fede, per quei due minuti scarsi di tensione, adrenalina e gioia che ci regali, puntualmente, dal 2004.
C’è stato altro. Per esempio, un 200 misti che ci vede finalmente protagonisti dopo tanti, troppi anni, con un Alberto Razzetti (bronzo) pronto ormai per i palcoscenici internazionali ed autore di una frazione a rana da 32.99. Sì avete letto bene. Se mette a posto il dorso sono dolori per tutti.
Abbiamo avuto la conferma della rinascita sportiva di Ilaria Cusinato, che nei 200 farfalla si è regalata una prestazione che fa morale, la meritatissima finale acchiappata da Francesca Fangio nei 200 rana e quella presa da Margherita Panziera nei 100 dorso, oltre al doppio ticket nei 50 farfalla di Ceccon e Codia, che ritroveremo domani. Sentire Thomas Ceccon dispiaciuto per non aver centrato il bronzo nei 100 dorso, per soli 5 centesimi, mi fa pensare che stiamo ascoltando la colonna portante della nazionale del futuro.
E poi c’è la bellissima medaglia di bronzo nella 4×100 mista Mix, ottenuto da Panziera, Martinenghi, Di Liddo e Miressi, in una gara che quest’anno esordirà anche alle Olimpiadi. (Ma non era meglio mettere i 50 dorso, rana e farfalla? Va beh de gustibus)
Per il resto, ancora un pomeriggio di grandi lampi. Chupkov a 2.06.99 nei 200 rana nuotato con una condotta di gara schizofrenica, Kolesnikov che arriva lungo nei 100 dorso di apertura staffetta e fa 52.09, Glinta che regala 20 centimetri in altezza a tutti ma li brucia all’arrivo dei 100 dorso, Gonzalez de Oliveira che si fuma Desplanches nell’arrivo dei 200 misti.
E Barbora Seemanova che passerà agli annali per aver battuto Federica Pellegrini nei 200 stile agli Europei. Vale di più di un oro, fidatevi.