A RIO, nei 100 dorso, dietro a quel mostro di Katinka Hosszu, c’è stata lei.
KATHLEEN BAKER ha vinto l’argento olimpico nei 100 dorso e l’oro nella staffetta 4×100 mista.
Nella tiratissima gara individuale, ha messo in riga gente più accreditata come Emily Seebohm e Mie Nielsen, ha preceduto di un centesimo la canasede Kyle Masse e la cinese Fu Yuanhui.
La Hosszu ha vinto di tre decimi, per dire.
A BUDAPEST, nei 100 dorso, dietro alla nuova detentrice del world record c’era ancora lei.
Kyle Masse strabiliava il mondo in 58”01, la Baker bruciava Emily Seebohm al tocco aggiudicandosi l’argento di un centesimo. Poi vinceva il bronzo nei 200 e l’oro nella 4×100 mista, condito da un bellissimo record del mondo.
Kathleen Baker, che oggi ne compie 21, convive dall’età di 14 anni con una malattia rara ed autoimmune che si chiama morbo di Crohn, che colpisce l’intestino creando una serie di gravi disturbi.
“Spero che la mia vittoria possa essere d’ispirazione a tanti”, ha dichiarato Katheleen Baker al termine dell’Olimpiade di Rio. “Ci sono state volte in cui ho pensato di non farcela. Ma poi mi dicevo: starò meglio e nuoterò bene”.
Un desiderio che si è avverato, nel miglior modo possibile.
“Ho trovato dei dottori che non mi dicono solo: ‘Tu sei Kathleen, quella con il morbo di Crohn’. Ho bisogno di essere identificata come Kathleen, la nuotatrice con il morbo di Crohn”.
Ce l’hai fatta, Kathleen la nuotatrice.
#fattidinuoto