I diciassettesimi FINA World Championship si svolgeranno dal 24 luglio al 9 agosto a Budapest, in Ungheria, una nazione che ha fatto del nuoto e delle discipline acquatiche un vero sport nazionale. La capitale magiara ha ospitato ben quattro edizioni dei campionati europei ma mai un campionato mondiale: sarà quindi il debutto per l’Ungheria, un’occasione per mettere in mostra i numerosi talenti acquatici e la capacità organizzativa nei grandi eventi.
Dal 2001, i mondiali in vasca lunga si svolgono sempre negli anni dispari. L’edizione 2015 fu ospitata dalla Russia, a Kazan, mentre la prossima, nel 2019, si svolgerà a Gwanjiu in Corea del Sud, riportando la manifestazione all’esterno dell’Europa dopo tre edizioni consecutive.
I mondiali di nuoto si sono disputati per due volte in Italia, allo Stadio del Nuoto di Roma, ed entrambe le edizioni sono state, a loro modo, storiche. (La nostra analisi per saperne di più la trovi qui).
Passiamo ad analizzare la storia di questa grande manifestazione partendo dai risultati delle nazioni. Lo faremo stilando tre tipi di medagliere:
- Il medagliere classico
- Il medagliere per sesso
- Il medagliere per abitanti
IL MEDAGLIERE CLASSICO
Valutiamo innanzitutto il medagliere “classico”: vince chi ha più ori, a parità di ori si contano gli argenti e poi i bronzi.
190 ori per stabilire che gli Stati Uniti sono inarrivabili bastano? Direi di sì, se teniamo anche conto che l’ottima Australia, seconde, ha meno della metà degli ori (73) e meno della metà delle medaglie totali (193 contro le 441 degli USA).
Al terzo posto la defunta DDR, dominatrice assoluta degli anni 70: basti pensare che, se sommata alla Germania sarebbe ancora al secondo posto generale. quarta piazza per la Cina, che vede non da lontano la possibilità futura di andare ad acchiappare il podio.
Decimo posto per l’Italia: 12 ori, 17 argenti e 19 bronzi per i nostri colori: dobbiamo difenderci dall’Olanda, a quota 11 ori, e dalla Svezia, ferma a 10.
Menzione d’onore va all’Ungheria nazione ospitante, sesta con “sole” 55 medaglie totali ma ben 25 d’oro.
IL MEDAGLIERE PER SESSO
Scopriamo quale nazione si trova in testa al medagliere suddiviso per sesso, partendo dai maschi.
Tra gli uomini, se è possibile, c’è ancora meno storia al vertice. Gli USA dominano con quasi il triplo delle medaglie totali e d’oro rispetto all’Australia, mentre l’Ungheria sale al terzo posto ma è ben distaccata (17 ori contro i 35 degli Aussie). Scendono le nazioni dalla tradizione più femminile (DDR e Cina), così come l’Italia, che però fa un buon balzo in avanti nel dopo Kazan grazie al ritorno all’oro maschile dopo tre edizioni di astinenza. Ricordiamo i nostri sei campioni mondiali.
- Giorgio Lamberti, 200 stile libero, 1991 (Perth – AUS)
- Massimiliano Rosolino, 200 misti, 2001 (Fukuoka – JPN)
- Alessio Boggiatto, 400 misti, 2001 (Fukuoka – JPN)
- Filippo Magnini, 100 stile libero, 2005 (Montreal – CAN)
- Filippo Magnini, 100 stile libero, 2007 (Melbourne – AUS)
- Gregorio Paltrinieri, 1500 stile libero, 2015 (Kazan – RUS)
Il buon Gregorio Paltrinieri ha sfatato anche un tabù: è il primo azzurro (tra i maschi) che riesce a vincere l’oro mondiale in Europa: tutti i suoi predecessori avevano conquistato la corona iridata lontano dal vecchio continente.
Gli Stati Uniti sono imprendibili anche tra le donne, dove risale la DDR al secondo posto e l’Australia stacca la Cina di quattro ori. Questa volta la qualità delle medaglie premia i colori azzurri, che con sei ori entrano in top ten nono posto. Ecco le nostre campionesse mondiali:
- Novella Calligaris, 800 stile libero, 1973 (Belgrado – JUG)
- Federica Pellegrini, 200 stile libero, 2009 (Roma – ITA)
- Federica Pellegrini, 400 stile libero, 2009 (Roma – ITA)
- Alessia Filippi, 1500 stile libero, 2009 (Roma – ITA)
- Federica Pellegrini, 200 stile libero, 2011 (Shanghai – CHN)
- Federica Pellegrini, 400 stile libero, 2011 (Shanghai – CHN)
Notiamo che le nostre campionesse hanno sempre trionfato nello stile libero e che quattro titoli su sei derivano dalla “Divina” Federica Pellegrini.
MEDAGLIERE PER ABITANTI
Proviamo infine a stilare una classifica che valuti le medaglie ottenute da ogni nazione proporzionandole alla base demografica a disposizione, ovvero al numero di abitanti. L’obiettivo, sempre molto ambizioso, è quello di determinare chi ha lavorato meglio con il materiale umano a sua disposizione. Prima di iniziare, qualche precisazione:
- Il calcolo viene effettuato dividendo il numero di medaglie vinte per il numero di abitanti della nazione (indicato in milioni di abitanti). Il numero ottenuto è riportato nella tabella sotto le rispettive colonne.
- I dati relativi alla popolazione sono espressi in milioni di abitanti, e sono tratti dal dato più recente disponibile (fonti: Wikipedia e Fondo Monetario Internazionale)
- Caso Islanda. L’Islanda vanta una popolazione totale di 300.000 abitanti (dato del 2013). Nel 2001 Orn Arnarson si è aggiudicato l’argento nei 100 ed il bronzo nei 200 dorso: questo fa sì che il dato relativo alla sua nazione di appartenenza sia molto elevato, poiché il numero di medaglie conquistate (2) viene diviso per il numero di abitanti (0.3 milioni). Questo dato viene riportato in alto e lo definiremo, per comodità, fuori classifica.
Ecco a voi il medagliere per abitanti dei mondiali in vasca lunga.
Onore quindi all’Australia, Paese nel quale il nuoto è lo sport nazionale ed i nuotatori sono superstar paragonabili per popolarità ai nostri calciatori. 8.35 medaglie per ogni milione di abitante sono un dato davvero importante, che va a premiare il lavoro di reclutamento e tecnico della federazione e del movimento natatorio Aussie nel corso degli anni.
Gli Stati Uniti scivolano al decimo posto, ma escono da questa classifica tutt’altro che ridimensionati: più di una medaglia mondiale per milione di abitanti è un dato degno di nota, se consideriamo che negli USA i ragazzi hanno a disposizioneun ventaglio di soluzioni davvero elevate tra le quali scegliere (alcune delle quali, a livello professionistico,molto ben remunerate).Il nuoto si ritaglia comunque uno spazio importante nel paese a stelle e strisce, che a livello impiantistico e tecnico è leader a livello mondiale.
Scompaiono dai primissimi posti, invece, le nazioni più numericamente popolose, come la Russia (trentesima) e la Cina (addirittura terzultima).
L’Ungheria è al terzo posto e si trova davanti la DDR: sarà questa l’edizione del sorpasso?
L’Italia è diciassettesima: vantiamo una tradizione ancora abbastanza recente ma in forte crescita giovanile, un campione del mondo ed olimpico in carica, un due volte bronzo olimpico ed una campionessa che non ne vuole sapere di mollare. Il futuro sembra davvero roseo.
Irvine, si aggiudico l’oro sui 200 m farfalla con 1’54″11, la mattina dopo nuoto il quarto miglior tempo nelle batterie dei 400 m misti, ma non pote accedere alla finale perche come da regolamento solo due atleti per nazione possono parteciparvi, essendo i primi due classificati Ryan Lochte e Tyler Clary dovette vedere la gara dagli spalti.