Nella classica intervista post gare rilasciata ai microfoni della Rai, il DT Cesare Butini definisce positivi i Campionati Assoluti 2016. I Big non hanno deluso ed i giovani continuano a crescere: questi gli aspetti positivi di una manifestazione che, sempre secondo il nostro responsabile tecnico, ci fa ben sperare per l’estate olimpica. Butini conclude dicendo che, anche laddove ci sono stati segnali non proprio positivi, il tempo per mettere una pezza è ancora tanto, soprattutto in chiave olimpica.
Potevamo noi esimerci dall’analizzare la situazione dopo i risultati di Riccione? Assolutamente no, ed ecco quindi il bilancio degli Assoluti secondo Fatti di Nuoto.
Record Italiani
Un’edizione non priva di sorprese, quella degli Assoluti 2016, che ha riservato anche diverse novità a livello di record. Sono stati migliorati un totale di 12 primati nazionali individuali, così suddivisi nelle varie categorie.
Sugli scudi, giustamente, ci sono i quattro autori di primati nazionali assoluti. E su tutti naturalmente Luca Dotto, primo italiano sotto i 48” nei 100 stile, autore di una prima frazione di staffetta più convincente della finale individuale, dove si era fermato a 48”40. Simone Sabbioni e Martina Carraro vincono le rispettive finali dei 100 dorso e 100 rana con il record nazionale, mentre Piero Codia abbassa il limite nelle batterie del mattino.
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Luca Dotto, nuovo recordman dei 100 stile libero |
Una menzione d’onore la merita Gabriele Detti: rivedere un 3:43 nei 400 stile, dopo Massimiliano Rosolino a Sydney 2000, fa venire i brividi a tutti gli amanti del nuoto.
Ben 5, invece, i primati italiani cadetti migliorati, dei quali uno è anche primato junior (Tania Quaglieri). Da notare come, in un’edizione così importante per la posta in palio (pass per Rio), i giovani sono stati spinti a migliorare i propri personali e spesso anche a migliorare i primati italian di categoria: un bene per il movimento in prospettiva futura.
Ranking mondiale e italiano a confronto
Diamo ora un’occhiata al ranking mondiale aggiornato al 23/04, confrontandolo alla miglior prestazione italiana ottenuta nel 2016 (che, in alcuni casi, non sono i tempi dei vincitori a Riccione). Sotto la colonna P trovate la posizione del miglior italiano nel ranking mondiale: partiamo dai maschi, ricordando che mancano all’appello i trials statunitensi, durante i quali sicuramente qualcosa di significativo accadrà.
Abbiamo ben 7 ragazzi che si piazzano, per ora, nei primi 8 al mondo, con l’aggiunta di un nono ed un decimo posto. In azzurro trovate i qualificati per Rio: ai sei evidenziati dobbiamo aggiungere Gabriele Detti, quarto crono mondiale nei 1500, e Matteo Rivolta, sesto crono nei 100 farfalla. Piero Codia ha il quarto tempo al mondo ma lo ha ottenuto siglando il record italiano in batteria e non in finale (dove ha perso da Rivolta non centrando il pass olimpico). Per Codia, visti i valori messi in acqua, è auspicabile la qualificazione in un secondo momento (magari a Londra) oppure, in extremis, un ripescaggio federale.
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Gabriele Detti, certezza italiana del mezzofondo |
In negativo dobbiamo registrare la situazione pessima nella quale riversano i 200 stile liberoitaliani, che trovano piacevolmente in testa un non-specialista come Detti (e argento un altro non-specialista come Dotto) ma che ci vedono lontani anni luce dal top mondiale, e della rana, un tempo fiore all’occhiello della nazionale ed ora specialità in crisi di risultati (ma non di giovani talenti, vedi Martinenghi).
La situazione tra le femmine è meno rosea: solo 4 gare qualificate per Rio, con Federica Pellegrini che deciderà se nuotare o meno anche i 100 oltre che i suoi 200 stile (difficile). Molto bene la Carraro (che ha il sesto crono mondiale, quinto se escludiamo la Efimova dal ranking) e la Bianchi, ancora lontana però dai fasti di quattro anni fa.
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Federica Pellegrini, all’assalto della sua quarta olimpiade |
Tra le note negative, la situazione nei 200 stile alle spalle della Divina: una staffetta 4×200 che, per ora, preoccupa e non poco chi, come noi, l’aveva messa tra le probabili medaglie a cinque cerchi. Malino anche il dorso, mentre i misti, pur non trovando ancora posizioni di vertice internazionale, danno segnali di risveglio soprattutto in chiave futura.
Le prospettive di medaglia olimpica non cambiano molto al termine di questi Assoluti: Paltrinieri e Pellegrinirimangono le speranze maggiori, con Dettioutsider di lusso nei 1500. Difficile pronosticare un Dotto da podio nei 100: il 47 alto va ripetuto in semifinale olimpica (con una pressione decisamente maggiore) e varrà l’ingresso in finale; per la medaglia ci vorrà di meno. Anche Turrini, che nei 400 misti ha per ora il 3 crono, dovrà ripetersi per conquistare una delle 8 corsie magiche: poi tutto potrà accadere. Per Rivolta, Sabbioni, Carraro e Bianchi l’obiettivo è la partecipazione alla la ricerca di un crono degno dell’occasione: migliorarsi e ben figurare all’Olimpiade vale un’intera carriera.