Tra due giorni ne sapremo di più.
Tra due giorni le acque verranno inaugurate, l’inferno verrà scatenato, le chiacchiere staranno a zero.
Tra due giorni inizieranno i Campionati Italiani Assoluti 2017: Riccione sarà il centro del mondo per i nuotatori italiani, almeno dal 4 all’8 aprile.
Ma per ora, per cercare di ammazzare l’attesa, facciamo un pò di amarcord.
Scopriamo insieme chi, nella storia del nuoto azzurro, è riuscito a nuotare MENO dei pazeschi tempi limite che la FIN ha posto come condizione per qualificarsi alle gare individuali dei Mondiali Budapest 2017.
Partiamo dai maschi.
Partiamo dai 200 stile: la specialità che forse è più in crisi nel nuoto azzurro attuale è quella che vanta la storia più gloriosa.
In sette atleti sono stati capaci di nuotare nemo di 1.47.09: avremmo una 4×200 titolare + riserve da paura. Tutti i personali degli atleti citati, però, risalgono al periodo dei costumoni: fanno eccezione Gabriele Detti (2016) e Giorgio Lamberti (1989). A quest’ultimo va una menzione d’onore: il suo 1.46.69 (WR) nei 200 stile è storia. Purtroppo però, nel parterre attuale, solo Gabriele Detti ci sembra in grado di nuotare quel tempo.
Non si scherza nemmeno nei 100 stile, specialità nella quale 6 atleti hanno bucato il limite dei 48.49. Dotto e Orsi, così come Leonardi e Magnini, saranno a Riccione per giocarsi le loro carte in vista di Budapest.
Anche la tradizione italiana nei 200 rana è degna di nota. Dalla lista di azurri (cinque) che hanno nuotato meno di 2.10.79, resta fuori per un pelo Domenico Fioravanti: il suo tempo, la sua gara ed il suo podio con Rummolo di Sydney 2000 restano però nei nostri cuori. Bizzarri, Giorgetti e Pizzini saranno al via a Riccione, ma solo quest’ultimo ha nuotato recentemente un tempo che può far sperare.
Nei 100 rana, infine, avremo uno dei duelli più avvincenti del 2017: Scozzoli vs Martinenghi (foto), il veterano contro il giovane rampante, gli unici due azzurri capaci già di infrangerre la barriera del minuto nelle due vasche dello stile più tecnico.
Ci deve essere un’errore: nessuna donna italiana ha mai nuotato il tempo limite nei 100 dorso? Ebbene sì: la barriera del minuto nelle due vasche a dorso è in attesa di essere infranta. Potrebbe essere Riccione 2017 il momento giusto per farlo.
Nella storia azzurra, la specialità che vanta più atlete in grado di nuotare meno del TL per Budapest sono i 1500. La maratona in vasca femminile non è specialità olimpica, ma l’oro mondiale di Alessia Filippi a Roma 2009 ci fa ancora venire i brividi.
Federica Pellegrini si potrebbe qualificare in 5 gare, ma la sua attenzione dovrebbe anndare su 100 e soprattutto 200 stile. Escludiamo da subito i 200 dorso, distanza che le è utile più come allenamento, gli 800, che non nuota più da una vita, ed i 400, nei quali è anche stata al top mondiale. In quest’ultima distanza, Diletta Carli è stata capace di nuotare meno di 4.06.19: tornerà ai fasti che le valsero il soprannome di “nuova Pellegrini”?
La rana è la specialità con più fermento: Carraro, Castiglioni e Scarcella hanno già nuotato sotto i limiti, Verona (soprattutto nei 200), Fissneider, De Ascentis e altre sono alle spalle. I posti sono due: bisogna volare in acqua.
Ci si aspetta molto anche dai misti, con (in ordine sparso) Franceschi, Trobetti, Toni, Cusinato e Pirozzi a tentare il colpo grosso: solo quest’ultima ha un pesonale minore del TL (nei 400), per le altre è giunto il momento di fare il salto di qualità.
Il CT Cesare Butini ha dichiarato che la speranza è avere il 70% della squadra per Budapest al termine di questa settimana. Ce la faremo?